Esse non assomigliano né ai mortali, né agli immortali:

 Vivono a lungo e mangiano il cibo degli dei,

E amano al bella danza con gl'immortali.

Con loro i Sileni, e l'uccisore di Argo, dall'acuto sguardo,

Si uniscono in amore nel profondo delle piacevoli grotte.

Quando esse nascono,abeti o querce dall'alta chioma

Germogliano con loro sulla Terra nutrice di uomini,

Belli, fiorenti sulle montagne sublimi.

Si ergono inaccessibili, e li chiamano sedi sacre

Degl'immortali: né mai gli uomini li tagliano col ferro.

Ma quando incombe su di loro il destino di morte

Dapprima i begli alberi si dissecano sulla Terra,

La corteccia intorno inaridisce, cadono i rami;

E insieme l'anima delle ninfe lascia la luce del sole.

 

Omero - Inno a d Afrodite